Il 2008 apre a FilmArt Studio le porte ad una serie di relazioni favorevoli con diversi comuni del Veneto.
Nasce cosi un progetto ideato e sviluppato su misura dal nostro team di creativi.
Una produzione finalizzata alla valorizzazione e alla promozione turistica del territorio e che ha trovato il favore del Comune di Montagnana.
Un luogo ricco di storia, cultura, personaggi illustri, tradizioni artigianali e di arti e mestieri, castelli e corti.
Ma anche leggende, manifestazioni rievocative come il Palio di Montagnana e una produzione d’eccellenza del prelibato prosciutto crudo di Montagnana.
Insomma, tanti ingredienti per un racconto intrigante e accattivante.
Montagnana ai confini del Veneto è il titolo del documentario per il quale Barbara Manni, producer di FilmArt Studio, decide di cimentarsi nella regia.
Al suo fianco l’esperto direttore della fotografia Giovanni Andreotta.
La scelta del format cade sul docufilm, che per la sua durata avrebbe consentito di avere il tempo necessario per raccontare le tante storie affascinanti.
Montagnana, una città murata incantevole, zona di conflitti e combattimenti, di scorrerie, di avanzate e ritirate di eserciti.
Una storia feudale e una storia ezzeliniana, che ha fatto del suo mastio una roccaforte strategica.
Il primo capitolo inizia con il ritorno a Montagnana di una regista, dopo tanti anni di assenza.
Incontra una vecchia amica che invece ha sempre vissuto lì e le chiede una mano a costruire il documentario.
L’amica, pur inizialmente reticente, alla fine accetta e accompagna la regista a ritrovare luoghi e persone.
Diventa lei stessa intervistatrice di tanti testimonial prestigiosi, storici esperti ed appassionati come il professor Leone Parolo.
In questo modo riscopre la sua Montagnana con sguardo diverso e più consapevole, coinvolgendo lo spettatore in questo percorso storico di conoscenza, affascinante e straordinario.
Non meno emozionante il capitolo sulla storia artigianale di Montagnana, che procede nel suo cammino fra tradizione e modernità senza per questo esserne soffocata.
Le tecniche oggi perfezionate fanno comunque risaltare le cose antiche.
Una sedia, una cesta, un pane o un prosciutto riflettono nei loro dettagli e nella loro bontà la cura di chi li ha creati.
Infine la gente del luogo, trascinata dalla passione, come quella della ricostruzione delle lancia pietre medievali.
Uno strumento utilizzato oggi per il grande evento annuale del Palio di Montagnana al quale il racconto riserva una spazio importante.
Una produzione che si è incanalata in un filone documentaristico, approfondito successivamente con l’opera Street Cinema, a proposito di Padova di Isabella Carpesio.