Il cortometraggio 5 secondi ha tracciato un solco che si rivelerà fondamentale per FilmArt Studio.

Un solco dove tre elementi viaggiano a braccetto: sport, brand, testimonial.

Tre elementi capaci di esaltare lo storytelling ma anche di spingersi oltre.

Come nel caso di 50 X Rio, il mini documentario prodotto per raccontare la preparazione e i successi di Alex Zanardi alle Paralimpiadi 2016.

L’idea nasce da Enervit Sport, storico partner del campione bolognese. Zanardi, dopo la vittoria alle Paralimpiadi di Londra, è all’apice della popolarità. I suoi trionfi nel mondo paralimpico, seguiti alla grande carriera automobilistica, ne hanno fatto un’icona mondiale. Ma non si accontenta, vuole nuove sfide e l’ultima lo porta in Brasile.

Obiettivo: conquistare una medaglia alle soglie dei 50 anni. Da qui il desiderio narrativo di seguirne la preparazione, entrare nella sua vita, carpire i segreti della sua longevità sportiva.

A FilmArt il compito di allestire una produzione che riesca a sposarsi con le esigenze del campione, che lo coinvolga senza togliere troppo tempo all’allenamento.

Il piano è molto articolato, il progetto dura un anno intero. Si parte dalla scrittura, affidata alla magica penna del giornalista sportivo Giorgio Terruzzi.

Zanardi partecipa fin da subito, offre consigli, si diverte e avvalla ogni scelta.

Nasce un’intesa con l’intera troupe che risulterà decisiva per riuscire a entrare davvero dentro la sua quotidianità.

Entrare all’interno della sua vita, della sfera più intima, del dietro le quinte, come mai si era visto prima di allora.

La pre-produzione comincia a settembre 2015, nel febbraio successivo si girano le prime scene.

La troupe segue Zanardi a casa mentre passa del tempo con il figlio, cura i suoi attrezzi, ricorda qualche aneddoto.

E poi ci sono allenamenti e gare, raccontate nel documentario anche grazie a qualche scatto letteralmente rubato a caldo. Frame che contribuiscono a calarsi sempre di più nel mondo Zanardi.

La lunga preparazione verso Rio è anche quella della troupe, che sfrutta i mesi precedenti alle Paralimpiadi per trovare spirito e affiatamento.

Un affiatamento non soltanto tra la crew ma anche con il committente, Enervit, che segue la produzione fino in Brasile con grande partecipazione emotiva.

Nel settembre 2016, quindi, il set si sposta a Rio de Janeiro tra mille difficoltà da superare.

Zanardi ha pochissimo tempo da dedicare alle riprese, non può uscire molto dal villaggio olimpico, atleti e campo gara sono blindati.

E poi c’è la metropoli sudamericana, tanto affascinante quanto caotica e tenebrosa.

Ma anche qui l’unione fa la differenza, il location manager brasiliano entra in pieno nello spirito di Filmart contribuendo alla realizzazione delle ultime scene.

Quelle più estetiche, intense, emozionali. Dopo l’ennesimo trionfo paralimpico di Alex si apre anche la lunga fase di post-produzione.

All’interno del documentario vengono inserite le immagini della vittoria paralimpica e si investe molto su color correction e sound design.

Il risultato è un prodotto capace di coniugare al meglio le esigenze del brand, dell’atleta e della casa di produzione.

E anche del pubblico, vista l’ottima accoglienza avuta fin dalla prima proiezione privata di Milano.

Il documentario viene trasmesso su Sky. Cielo, La7 e vince il premio Moige al Quirinale.

Per la prima volta FilmArt si apre anche al pubblico internazionale, rafforzando così un’intesa con Enervit che porterà a nuove e articolate produzioni.